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Un grande classico, il Tramezzino

I tramezzini sono un delizioso finger food, morbidi triangolini farciti molto gustosi adatti ad ogni occasione: per un picnic fuori porta, come merenda, per un buffet o come soluzione per un pasto veloce.

I tramezzini sono facili da preparare e si posso farcire con tantissime combinazioni di ingredienti diverse; per questo vanno incontro al gusto di tutti e piacciono molto anche ai bambini.

Nella versione più semplice il tramezzino viene preparato con prosciutto, formaggio, pomodoro e insalata ma voi potete sbizzarrirvi preparandolo con gli ingredienti che più gradite.

I tramezzini, o, come vengono chiamati all’estero, club sandwich, sono sempre più presenti sulle nostre tavole come piatti unici, nelle occasioni più svariate. Sia che si tratti di una colazione, un brunch o di un pranzo di lavoro, che vengano serviti a un aperitivo o come antipasti nelle loro varianti mini e gourmet durante una cena informale tra amici, o che siano uno spuntino fresco da gustare in una merenda fuori casa o a un buffet ad una festa di compleanno, questi stuzzichini realizzati con il pancarrè (o pane bianco) e una farcitura varia a seconda dei gusti si prestano bene ad assecondare le idee più golose e sono tra i finger food più amati e ricchi di sapori.

Più sfiziosi della focaccia o delle classiche fette di pane farcite, e capaci di rispondere ai gusti più diversi in maniera originale, i tramezzini, da provare sia freddi che al forno, offrono molte possibilità di sperimentare e giocare in cucina con gli ingredienti più diversi: salumi, salse, formaggi, verdure. Possono essere conservati in frigorifero avvolti da uno strato di pellicola.

Il più classico: Tramezzino al prosciutto

Disponete una fetta di pane per tramezzini rettangolare,.

Spalmatela con un velo di maionese.

Coprite con uno strato di prosciutto cotto, facendo in modo che sia compreso entro i bordi del pane.

Disponete tre sottilette sul prosciutto.

Spalmate un velo di maionese su di un’altra fetta di pane e posizionatela sulle sottilette dal lato con la maionese.

Premete per fare aderire le due fette di pane, poi spalmate la superficie del pane con altra maionese.

Aggiungete il resto del prosciutto, le altre sottilette e richiudete con l’ultima fetta di pane su cui avrete spalmato un altro velo di maionese, sempre con la maionese a contatto con la farcitura.

Tagliate il rettangolo di pane farcito così ottenuto in tre quadrati e poi tagliate lungo la diagonale di ogni quadrato per ottenere i vostri tramezzini al prosciutto cotto.

Conservateli in frigorifero ben avvolti nella pellicola per alimenti.

Vieni a provarlo in tutti gli store Caffèzero!

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La colazione all’italiana

La prima colazione è il pasto più importante della giornata.

Pochi minuti che ci danno la possibilità di connetterci, di augurarci il buongiorno e di partire con un sorriso, oltre che con una buona dose dei nutrienti di cui il nostro corpo ha bisogno per affrontare la giungla che ci aspetta.. che sia il lavoro o la scuola!

Nulla ci riporta alle mattine in Italia più di un cappuccino con un cornetto.
L’aroma del caffè e la fragranza dolce dei cornetti.
Le chiacchiere e i “buongiorno” del barista.

Come riconoscere il cappuccino classico italiano?
Il cappuccino classico italiano è composto da 100-140ml di latte fresco intero, montato a regola d’arte e versato in parti uguali di liquido e crema su 25-20ml di espresso contenuto in una tazza da 150-200ml.

Come capire se il cappuccino è stato preparato in modo corretto, seguendo i parametri della ricetta italiana?

Analisi visiva
Con un solo colpo d’occhio, possiamo osservare la finezza della tessitura della schiuma, il livello complessivo di attraenza e la precisione nel realizzare l’anello di espresso a bordo tazza.
Nel cappuccino artistico diventa rilevante il grado di complessità e raffinatezza del decoro.

controllo della schiuma

controlliamo la compattezza, la viscosità e la quantità di schiuma presente sulla superficie della tazza utilizzando un cucchiaino. Una buona emulsione non deve permettere di far intravedere la parte liquida del latte nemmeno nel momento in cui il cucchiaino sposta una porzione della schiuma in superficie.
tessitura: la schiuma del latte (detta “crema di latte”) deve presentare una tessitura vellutata, lucida e omogenea, a tal punto da non farci distinguere le macrobolle a occhio nudo ma da apparire più simile alla panna liquida.


aspetto

la cupola di crema bianca deve essere invitante e con una leggera sfumatura di espresso color nocciola, che affiora in superficie a bordo tazza e va a formare l’anello di espresso che identifica il classico cappuccino italiano.
spessore, consistenza e durata: appena servito il cappuccino, lo spessore ideale della schiuma del latte corrisponde mediamente al 40% del volume complessivo. È essenziale che la consistenza della stessa sia densa e morbida e si mantenga tale fino all’ultimo sorso.


“crema compatta”

si può verificare la consistenza della schiuma osservando quanto e come aderisce al cucchiaino.
“baffi di cappuccino”: la cremosità viene confermata dal “baffo di schiuma” che tende a formarsi sul labbro superiore mentre si beve.


Analisi olfattiva
Avvicinando il cappuccino al naso, dalla corona marrone di espresso possiamo percepire i tipici e fragranti “profumi di tostato”, affiancati dal caratteristico buon odore del latte che si diffonde dalla sua setosa schiuma bianca, insieme a tenui note vegetali addolcite da leggeri sentori floreali.

Sappiamo che nel caffè espresso e nel cappuccino si possono rilevare oltre 800 sostanze aromatiche volatili.

Nel cappuccino però gli odori e i profumi percepiti per via olfattiva diretta, in confronto al caffè espresso, risultano più deboli.

Il fenomeno è dovuto alla spessa e abbondante barriera formata dalle minuscole bollicine d’aria intrappolate nella schiuma che limitano la dispersione degli aromi volatili.

Analisi gustativo-olfattiva e tattile
analisi gustativa: sorseggiando il cappuccino possiamo riconoscere l’amaro, il dolce e l’acido.
Il latte freddo non è molto dolce, ma se riscaldato, conferisce alla montatura un’amabile dolcezza.
L’azione termica modifica il lattosio contenuto nel latte aumentando la percezione del suo potere edulcorante.


Nell’equilibrio gustativo della ricetta, la sostanziosa quantità del latte fa sentire la sua discreta dolcezza, che andrà a fondersi e mitigare la componente amara dell’espresso (dovuta in parte alla caffeina) e ad ammorbidire la sua eventuale acidità.


Un cappuccino degno del suo nome deve necessariamente presentare un’armonia gusto-olfattiva tra espresso e latte, ossia è indispensabile che l’aroma e il gusto dei due elementi si possano riconoscere in modo nitido e senza anomalie. Ecco un ulteriore motivo della necessità di un giusto rapporto tra caffè e latte e di una corretta preparazione che non vada a rovinare il bilanciamento della ricetta (caffè lungo, sovra o sottoestratto, troppo latte o latte surriscaldato).


sensazioni termiche: il cappuccino deve essere piacevolmente caldo.


Una temperatura del latte troppo alta o troppo bassa non solo rende il cappuccino meno appetibile, ma ostacola la percezione odorosa, non permettendo alle molecole aromatiche di liberarsi e raggiungere l’olfatto.


sensazioni tattili: la fanno da padroni nel cappuccino italiano.
Non c’è cappuccino senza espresso ma nemmeno senza la cremosità del latte perfettamente montato.
Ogni sorso deve comprendere una porzione di schiuma e una di liquido ben mescolate insieme ed esprimere un buon corpo strutturato con un’elevata sensazione di rotondità e morbidezza, fino all’ultimo sorso.


Nel cappuccino in genere l’astringenza è impercettibile e comunque mai auspicabile.
Finale cremoso.


A fine consumazione, sui bordi della tazza di un cappuccino cremoso deve rimanere uno strato di morbida schiuma.

Il cornetto italiano

Il cornetto italiano viene comunemente chiamato “brioche” nel nord Italia, anche se in realtà la vera brioche presenta una forma tondeggiante e un impasto differente.

Il cornetto italiano poi è ben diverso dal croissant francese per modalità di preparazione e ingredienti, deve essere preparato con lievito madre e avere una consistenza più soffice.

Come riconoscere un buon cornetto?
aspetto e colore: a forma di quarto di luna, abbastanza grande, una superficie dorata, esternamente di color nocciola lucido e giallo ocra all’interno. L’impasto si presenta alveolato.
profumo: si sente un delizioso profumo di burro fresco, lievito, caramello, di fragranti aromi di tostatura e alle volte di agrumi canditi.

consistenza

friabile ai lati, con le punte pronte a scollarsi, ma soffice e morbido nella zona centrale.
al palato: al primo morso è croccante e morbido allo stesso tempo. Non deve essere amaro né oleoso. Il gusto ha un buon equilibrio tra il sapore del burro e gli aromi del frumento e le eventuali farciture (crema pasticcera, marmellata, miele, cioccolato o Nutella).

Cosa aspetti? Vieni a trovarci negli store Caffèzero

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Spritz il protagonista dell’aperitivo

Un cocktail dal colore inconfondibile e conosciuto in tutto il mondo come simbolo dell’aperitivo: è lo Spritz.

Amato da molti perché è leggero, con una gradazione alcolica contenuta e dal gusto personalizzabile a seconda dell’amaro che si sceglie. Ecco la ricetta, facilissima, per preparare lo Spritz, da gustare in tutti gli store Caffèzero.

Ecco cosa c’è da sapere su questo cocktail da aperitivo celebre in tutto il mondo: il bicchiere da usare, gli ingredienti, qualche accortezza e curiosità.

Gli ingredienti sono davvero facili da reperire:

3 parti di Prosecco, 2 di liquore e un po’ di soda. Un consiglio: versate subito il ghiaccio nel bicchiere, in questo modo il Prosecco conserverà meglio la sua parte frizzante.

Qualche curiosità sulla storia dello Spritz:

si racconta sia stato creato dai soldati austriaci di stanza in Triveneto nell’Ottocento, durante l’occupazione negli anni precedenti all’Unità d’Italia; infatti le truppe austriache non erano abituate al tenore alcolico dei vini veneti, che invece gli autoctoni ben sopportavano per tradizione e abitudini culturali. Non a caso, il nome Spritz rimanda al verbo tedesco spritzen, equivalente di “spruzzare”, che indica appunto l’azione dell’allungamento del vino con l’acqua gasata usando la vecchia pistola da selz.

La ricetta originale dello Spritz, risalente agli anni ’20 -30 e contesa tra Padova, Venezia e Treviso (terra di Prosecco) prevede quindi pari quantità di soda e vino bianco, da non confondere con la ben più famosa variante con l’Aperol, che vi mostriamo noi.

L’Aperol Spritz si diffode negli anni ’40-50, prima a Venezia e poi a Padova: lo Spritz, preparato con il vino veneto bianco frizzante e acqua gasata, inizia ad essere macchiato con una dose di liquore dal tipico colore arancio. L’Aperol, aperitivo alcolico bitter, marchio di Campari dal 2003, nasce infatti a Bassano del Grappa nel 1919 (poi presentato alla Fiera di Padova) ad opera dei fratelli Barbieri.

L’Aperol Spritz nel 2011 è stato inserito fra i cocktail ufficiali dell’IBA, l’Associazione Internazionale dei Bartender.

Vieni a provarlo in tutti gli store Caffèzero!

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Panino alla Caprese: Un piatto unico estivo per eccellenza


Il Panino alla Caprese è uno dei piatti unici estivi per eccellenza a base di pomodoro, basilico e mozzarella.

Quella del Panino alla Caprese è una ricetta veloce e facile da realizzare, sfiziosa, light e fresca.

Questo panino è veramente fantastico e gustoso ed è perfetto da servire nella stagione estiva data l’elevata qualità degli ingredienti principali utilizzati per crearlo.

Da mangiare per un pranzo in ufficio o un picnic veloce, il Panino alla Caprese è ciò fa al caso vostro!

Delle ciabatte vengono irrorate con un filo d’olio e del pesto prima di essere infornate in maniera tale da renderle croccanti: pomodori, mozzarella e basilico si alternano come in ogni caprese che si rispetti farcendo il panino e regalandovi un’esplosione di colori e sapori.

Adesso però accendete il forno e preparatevi al meglio: vediamo come realizzare insieme il Panino alla Caprese!

Ingredienti per 4 persone:

4 Pane tipo ciabatta
q.b. di Olio Extravergine d’Oliva
2 cucchiai di Pesto
250 g di Mozzarella
1 Pomodoro
q.b. di Basilico
q.b. di Sale
q.b. di Pepe
q.b. di Origano

Procedimento
Per preparare il Panino alla Caprese iniziate dividendo a metà tutte e quattro le ciabatte: irroratele con un filo d’olio evo e con un po’ di pesto e infornate per cinque minuti il pane in forno ad alta temperatura. Nel frattempo pulite e tagliate a rondelle il pomodoro e scolate e tagliate a fette anche la mozzarella.

Estraete il pane dal forno quando sarà croccante e farcitelo alternando fette di pomodoro a foglie di basilico e alla mozzarella: cospargete infine il tutto con un filo d’olio, una spolverata di origano, sale e pepe, richiudete il tutto e gustata il vostro Panino alla Caprese.

Varianti e Alternative
Potete irrorare il pane con un’ulteriore filo d’olio piccante e mescolare il pesto con dello yogurt bianco per rendere ancora più gustoso e particolare il Panino alla Caprese.

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Costadoro la cultura del caffè dal 1890

Caffe’Zero attraverso Costadoro S.p.A. è una B CORP Certificata con i più alti standard internazionali per qualità, impatto sociale e ambientale. Dietro ad ogni tazzina, infatti, si cela il lavoro di minuziosi esperti che dedicano tutta la propria conoscenza e passione nel processo produttivo.

Parlare solo di Espresso sarebbe riduttivo. Costadoro dal 1980 è una delle principali realtà industriali italiane, esporta in oltre 40 paesi con un unico grande obiettivo: diffondere la cultura del caffè nel mondo.
La Costadoro S.p.A. produce caffè tostato di alta gamma e rappresenta oggi una delle più fiorenti realtà industriali del nord Italia.

Essa ha una connotazione mondiale di primo piano con il 55% della quantità di caffè è destinato al mercato estero.

Grazie all’attenzione e alla cura impiegata nella produzione del caffè l’Azienda (la cui storia inizia nel 1890 a Torino) si è guadagnata un ruolo di primordine sul mercato internazionale e oggi il marchio Costadoro è un punto di riferimento fondamentale nella diffusione della Cultura del caffè italiano nel mondo.

L’innovativo processo di lavorazione del caffè eseguito da Costadoro avviene nel pieno rispetto di una tradizione secolare che ha nell’approvvigionamento, nella tostatura e nella selezione i principali motivi di distinzione, coniugandoli all’impiego di tecnologie avanzate e alla costante ricerca in campo scientifico.

Costadoro, da sempre impegnata nel perseguire la sostenibilità delle proprie attività nei confronti dell’ambiente e delle persone come già riportato annualmente nel Corporate Social Responsibility Report, nel corso dell’anno 2023 diventa la prima Torrefazione torinese a ricevere la certificazione B Corp.

Ogni tazzina Costadoro racchiude emozioni. E dietro ogni emozione c’è un lungo lavoro, che comincia con la selezione delle migliori materie prime, passa attraverso i più raffinati processi di torrefazione e si perfeziona offrendo ai nostri baristi gli strumenti e la formazione di cui hanno bisogno.